Ritrovata piastrina di un valoroso Alpino disperso, il video

È con grande emozione che, dopo 80 anni, la piastrina di Bruno Collavin, un valoroso alpino disperso durante la campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale, è stata finalmente riconsegnata ai suoi discendenti. Questo reperto prezioso è stato scoperto nella zona di Cerkovo, nel Donbas, da Alexander Perinov, un appassionato ricercatore. La piastrina è riemersa tra le zolle della tristemente nota “Valle della morte”, una vallata che, negli ultimi due anni, è stata teatro di atroci conflitti tra Russia e Ucraina.

La piastrina, appartenente a Bruno Collavin, è stata riconsegnata ai suoi discendenti durante una solenne cerimonia nella chiesetta di Chiarisacco, una piccola frazione di San Giorgio di Nogaro. Questo stesso edificio religioso è quello in cui il giovane friulano fu battezzato. La cerimonia di consegna è stata preceduta da una messa e da un alzabandiera.

La lunga ricerca sulle tracce dei familiari è stata condotta da Davide De Piante, capogruppo dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) di San Giorgio di Nogaro, su incarico di Roberto Venturini, membro del gruppo “Armir ritorno dall’oblio”, coordinato da Enia Accettura. Attraverso un accurato studio del foglio immatricolare dell’epoca, un documento prezioso che ha fornito numerose informazioni sul soldato Bruno Collavin, è stato possibile tracciare il suo percorso militare. Bruno era un membro del Nono Reggimento degli Alpini, e si presume che sia caduto in guerra il 21 aprile 1943. In seguito, gli fu conferita la Croce di Guerra per il suo coraggio e il suo sacrificio.

Bruno Collavin era nato nel 1915 dall’unione di Pietro Collavin e Amabile Turchetti. Di religione cattolica, era alto 1 metro e 65 centimetri, aveva i capelli castani lisci e gli occhi celesti. Il suo viso era caratterizzato da un mento rientrante, una fronte bassa e un naso aquilino. Aveva una bocca ampia, la carnagione rosea e una dentatura definita “guasta”. Nonostante avesse abbandonato la scuola dopo la terza elementare, Bruno sapeva leggere e scrivere. Prima di arruolarsi e partire per il fronte, faceva il mestiere più comune nel Friuli dell’epoca, quello del contadino. Il suo corpo, insieme a quello di centinaia di altri soldati, fu ritrovato negli anni ’90 e tumulato all’interno del Tempio Nazionale “Madonna del Conforto” di Cargnacco. Questo tempio ospita circa 8.000 dei 90.000 militari che non fecero più ritorno dalla Campagna di Russia, tra cui soldati di valore come Bruno Collavin.

Dopo la commovente cerimonia di consegna, la decorazione e la piastrina sono state donate al Gruppo degli Alpini di San Giorgio di Nogaro, dove saranno custodite con onore e rispetto. Questa donazione rappresenta un simbolo tangibile dell’eredità e del sacrificio dei soldati che hanno combattuto per la libertà durante la Seconda Guerra Mondiale.

La scoperta e il ritrovamento della piastrina di Bruno Collavin sono un evento di grande importanza storica e umana. Rappresentano non solo una testimonianza tangibile di un periodo tragico della storia, ma anche un’opportunità per ricordare e onorare coloro che hanno sacrificato le loro vite per la libertà degli altri.

Questo evento ci ricorda l’importanza di preservare la memoria storica e di continuare a narrare le storie di coloro che hanno combattuto per un ideale più grande di loro stessi. Attraverso queste storie, possiamo imparare dal passato e cercare di costruire un futuro migliore, in cui la pace e la comprensione prevalgano sulle divisioni e sui conflitti.

La riconsegna della piastrina di Bruno Collavin (in fondo il commovente video della riconsegna) rappresenta un momento di unione e di riflessione per la comunità di San Giorgio di Nogaro e per tutti coloro che conoscono questa storia. È un segno di speranza che, anche nelle situazioni più tragiche, possiamo trovare un senso di riconciliazione e di rispetto per il passato.