Alpini di Stresa hanno fatto una scoperta sconcertante

Nella mattinata di domenica 25 giugno, mentre si preparavano per la giornata di festa, gli Alpini di Stresa hanno fatto una scoperta sconcertante. Durante la notte, dei vandali hanno distrutto la loro panchina sul lungolago, un simbolo di memoria dedicato ai commilitoni e amici deceduti, tra cui il consigliere del gruppo Ana Raffaele Rossi, che ha perso la vita durante l’emergenza Covid. Questo vile atto di vandalismo ha lasciato gli alpini di Stresa profondamente amareggiati e indignati.

La panchina vandalizzata del gruppo Alpini di Stresa

Valore simbolico

La panchina in serizzo, inaugurata il 22 luglio dello scorso anno, rappresentava un luogo di riflessione e ricordo per gli Alpini di Stresa. Ogni giorno, questi valorosi uomini si ritrovavano su quella panchina per onorare la memoria dei loro compagni caduti e per condividere momenti di amicizia e cameratismo. Ora, questo luogo di grande significato è stato profanato da individui senza rispetto né considerazione per il sacrificio degli alpini e per il valore della memoria storica.

Reazione degli Alpini

Alessandro Tadini, capogruppo delle penne nere di Stresa, non nasconde la sua delusione e rabbia di fronte a questa terribile scoperta. Gli alpini stavano preparandosi alla messa al campo, alla sfilata in corteo, all’alzabandiera al monumento all’alpino sul lungolago e alla deposizione della corona a quello dei caduti, quando si sono resi conto dell’atto vandalico. Tadini condanna senza mezzi termini questo atto vergognoso, sottolineando che non ci sono giustificazioni possibili per un gesto così vile.

Denuncia e indagini in corso

Gli Alpini di Stresa hanno prontamente denunciato il danneggiamento della panchina ai carabinieri, che hanno avviato le necessarie indagini per risalire agli autori di questo oltraggio. La comunità locale si è unita nella condanna di tale gesto vile, offrendo il proprio sostegno agli Alpini durante questa difficile situazione. È fondamentale che coloro che hanno perpetrato questo atto vengano identificati e puniti secondo la legge, al fine di preservare l’integrità e il rispetto per la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per il bene della comunità.