Come Impagnatiello (o quasi) nemmeno un anno di prigione

Nella giornata odierna, Gabriele Parpiglia ha condiviso sul proprio account Instagram un riassunto dettagliato degli eventi che coinvolgono Barbara Bartolotti. Alla luce delle recenti notizie di cronaca, in particolare l’orrendo omicidio di Giulia Tramontano commesso da Alessandro Impagnatiello, riteniamo opportuno riportare le parole di Parpiglia, sperando che possano suscitare una profonda riflessione in molti.

“Barbara Bartolotti nel 2003 è stata colpita con martellate al cranio, coltellate all’addome (con perdita del feto che portava in grembo), calci e pugni al fine di sfigurarla, ed è stata data a fuoco da un collega geloso del fatto che lei avesse un marito e lo avesse rifiutato. La forza di questa donna l’ha portata a fingersi morta per poi scappare sulla tangenziale per chiedere aiuto, mentre era mezza carbonizzata.
Dopo 10 giorni di coma, 6 mesi di ospedale, 27 interventi e la paura di morire è rinata più forte di prima.
Il collega di lavoro avrebbe dovuto fare 25 anni di galera per tentato omicidio della donna.
Reo confesso e dopo vari patteggiamenti, gli danno 4 anni di domiciliari.
Con L’ indulto non ne ha scontato nemmeno uno.
Lei non trova più lavoro: le dicono che non la vogliono perché “fa impressione”.
Lui lavora in banca, ha fatto carriera e si è sposato.
Lei è stata licenziata da quella banca, perché tra i vari capi c’era lo zio dell’aggressore.
Nel 2016, Barbara ha fondato l’associazione Libera di Vivere.”