La vista a Raggi X è finalmente realtà

X AR è un visore per la realtà aumentata creato dagli ingegneri del Mit, il Massachusetts Institute of Technology, che è in grado di trovare un oggetto anche se è nascosto in uno scatolone o sepolto sotto una pila di altri elementi.

Il visore funziona con l’aiuto di un’etichetta Rfid, un sottile chip dotato di antenna, che deve essere presente sull’oggetto che si vuole trovare. Una volta indossato il visore, l’utente seleziona l’oggetto che deve cercare tramite un menu visibile sullo schermo. A quel punto il visore emette un segnale Wi-Fi che attiva l’etichetta Rfid entro un raggio di 3 metri.

L’etichetta risponderà emettendo un segnale che arriverà al visore, consentendo di individuare l’oggetto anche se è nascosto all’interno di una scatola o nascosto da altri oggetti. Inoltre, per individuare la posizione esatta dell’oggetto all’interno di una stanza, il visore utilizza la tecnologia del radar ad apertura sintetica, sfruttando la sua antenna per effettuare misurazioni da diversi punti di osservazione mentre l’utente si sposta nella stanza.

In questo modo, il visore riesce a creare una mappa dell’ambiente e a determinare la posizione dell’oggetto al suo interno. Una volta individuato, l’oggetto viene circondato da una sfera trasparente, in modo che l’utente possa vederne la posizione nella stanza. Il dispositivo proietta inoltre la traiettoria per raggiungere l’oggetto sotto forma di passi sul pavimento, che possono aggiornarsi dinamicamente mentre l’utente cammina.

Gli ingegneri del Mit affermano che il visore riesce a rilevare la posizione di un oggetto con una precisione di 10 cm, avendo ottenuto un tasso di successo del 98,9% nei test. La sfida più grande del progetto è stata quella di progettare un’antenna in grado di comunicare con gli oggetti dotati di etichette Rfid senza coprire le videocamere del visore. Gli ingegneri hanno quindi creato un’antenna ad anello, sottile e leggera, che si applica direttamente sul visore.

X AR ha molte potenziali applicazioni pratiche, come aiutare i magazzinieri a trovare rapidamente gli articoli sugli scaffali ingombri o sepolti nelle scatole, o aiutare gli operai nelle fabbriche a individuare le parti corrette per assemblare un determinato prodotto. Gli ingegneri del Mit stanno già lavorando per potenziare l’antenna in modo che la sua portata possa superare i 3 metri, consentendo di individuare oggetti in aree ancora più ampie.